Giro Pian del Voglio, Castel dell'alpi, passo della Futa
Un giorno in bici Firenze - Itinerario a anello
SCHEDA TECNICA
LUNGHEZZA km 45 - DISLIVELLO mt 1102 -
TEMPO h 5,50 - VELOCITA' MEDIA 8 km/h
- PUNTO DI PARTENZA - Pian del Voglio.
- PUNTO DI ARRIVO - Pian del Voglio.
- MOMENTO MIGLIORE - Dalla primavera a l'autunno.
- DIFFICOLTA'- Percorso duro, vari strappi di salita impegnativi
- CICLABILITA' - Abbastanza buona, su strade asfaltate, non esiste pista ciclabile.
- SEGNALETICA - No.
- PAESAGGIO - Ambiente pieno di natura. Splendidi panorami su l'appennino tosco-emiliano.
- OMBREGGIATURA - Buona.
- BICI CONSIGLIATA - Ibrida, da corsa, city bike.
- TRENO + BICI - No.
DA NON PERDERE
- Gli splendidi panorami dell'appennino tosco-emiliano
- L'atmosfera e il silenzio sul lago di Castel dell'Alpi
- Il passo della Futa
- Le discese mozzafiato dopo aver fatto le salite mozzagambe
SCHEDA PERCORSO
Diciamo subito che questo percorso è duro, si è duro ma cosa ci dovevamo aspettare da un itinerario dell’appennino tosco-emiliano? Beh, dipende da dove si parte… Il nostro punto di partenza lo abbiamo raggiunto in auto, siamo usciti dall’autostrada a Pian del Voglio e dopo 1 km abbiamo parcheggiato l’auto alla località Ginestrella, 750 mt slm.
Da qui si gode già un discreto panorama, il Cimone svetta su tutti. Partiamo dunque, direzione Ca’ Santoni e poi Valserena, l’ambiente qui è totalmente immerso nel verde si sale in mezzo a boschi di faggete, passato Pian di Balestra a quota 1000 mt si raggiunge un bivio, a destra la strada più diretta per Castel dell’Alpi che passa dal lago Rioletta e Pian de Torli, a sinistra la strada provinciale 79, quella che prendiamo noi salendo ancora un poco fino a quota 1071 mt per poi buttarci in una bella discesa fino agli 800 mt di Madonna dei Fornelli.
Dai qui in circa 3 km di falsopiano raggiungiamo Castel dell’Alpi e il suo pacifico lago. Il lago si è formato in seguito a una grande frana che, nel febbraio del 1951, si è staccata dal versante sinistro della valle e ha bloccato, proprio come una diga, il corso del torrente Savena, qui lungo appena 6 km. Il borgo di Castel dell'Alpi, prima situato proprio sulla sponda sinistra del torrente, venne completamente distrutto da questo evento, che tuttavia risparmiò la chiesa e il suo campanile. Ora il borgo è stato in parte ricostruito sulla sponda destra del lago, il quale è ora diventato una gradita meta turistica, soprattutto in estate.
Lasciamo il lago e prendiamo la direzione sud imboccando la via Picervara che ci porterà in Valdirosa, una salita di 6 km con un dislivello di 430 mt, non male! La salita è dura siamo in mezzo al bosco, non si ha la percezione di quando finirà la salita. Nel frattempo siamo entrati in toscana a breve ci aspetta una super discesa, arrivati nei pressi di Pietramala prendiamo la strada regionale 65, qui il percorso si fa più panoramico, usciamo dai boschi e la strada in falsopiano ci accompagna attraverso i borghi di Covigliaio, Selva e Traversa, fino ai 903 mt del passo della Futa.
Il passo della Futa nell'antichità e nell'Alto Medioevo fu l'unico punto di accesso alle valli del Santerno e del Senio per le provenienze dalla Toscana. Dal 1361 fu affiancato, nei collegamenti tra Toscana e Romagna, dal Passo del Giogo. Lasciato il passo giriamo sulla destra sulla strada provinciale 59 in direzione nord verso Bruscoli con sempre un bel panorama aperto a farci compagnia. Arriviamo al confine con l’Emilia e la strada provinciale prende il numero 61, la località Ginestrella è a pochissimi km che raggiungiamo con una dolce discesa.