Emilia Romagna - In bicicletta alla scoperta di borghi e sapori emiliani

In bicicletta alla scoperta di borghi e sapori emiliani

Un giorno in bici   Italia  -  Itinerario a anello

SCHEDA TECNICA



LUNGHEZZA km 53 - DISLIVELLO mt 880 -

TEMPO h 3,20 - VELOCITA' MEDIA 15,8 km/h

 

  • PUNTO DI PARTENZA - Fidenza, stazione ferroviaria.
  • PUNTO DI ARRIVO - Fidenza, stazione ferroviaria.
  • MOMENTO MIGLIORE - Primavera e Autunno sono il top, in estate potrebbe essere molto caldo soprattutto nella pianura, anche in inverno potrebbe essere gradevole.
  • DIFFICOLTA' - Nella parte centrale del percorso ci sono alcune salite impegnative, soprattutto per arrivare alle rocche medievali, comunque le salite più dure non sono lunghe. Le pendenze più dure hanno la doppia cifra!
  • CICLABILITA' - Il fondo stradale è ottimo, alcuni tratti su sterrato ben battuto. Pochi i tratti su pista ciclabile, comunque si pedala quasi sempre su strade poco trafficate se non in prossimità dei borghi medievali dove è inevitabile la concentrazione di un po' di traffico di auto e bus.
  • SEGNALETICA - Non esiste una segnaletica dedicata alla bici.
  • PAESAGGIO - Sorico, artistico, gastronomico.
  • OMBREGGIATURA - Scarsa.
  • BICI CONSIGLIATA - Gravel, mtb, ibrida, bdc.
  • TRENO + BICI - Si a Fidenza e Salsomaggiore Terme.


DA NON PERDERE

  • Le fattorie e le residenze medievali sparse sul territorio.
  • Il borgo medievale di Castell'Arquato e la Rocca Viscontea.
  • Il borgo medievale di Vigoleno.
  • Castello di Scipione.
  • L'atmosfera Liberty di Salsomaggiore Terme.
  • Le leccornie gastronomiche lungo il percorso.

SCHEDA PERCORSO

Un giorno in bici fra il parmense e il piacentino visitando borghi medievali con gustose soste gastronomiche. Il percorso è mediamente duro, alcune salite sono abbastanza ripide e superano il 10%, comunque niente di impossibile al limite si scende dalla bici per qualche metro.

Si parte dalla stazione ferroviaria di Fidenza e si prende una strada secondaria che costeggia la via Emilia, velocemente si abbandona l'agglomerato urbano e ci si immerge nella campagna emiliana fra campi coltivati e le tipiche vecchie ma funzionanti fattorie che spuntano lungo il percorso. Alcune sono state trasformate in vere e proprie residenze di accoglienza turistica e sono molto suggestive osservandole lungo il panorama.

La strada non è mai trafficata, soltanto in un piccolissimo tratto della via Emilia si deve prestare attenzione, ma appena la si lascia sono pochissime le auto che incontriamo e raramente ci capita di trovare una pista ciclabile, più che altro pedaliamo su strade anche sterrate ben battute, ma di servizio per la coltura dei campi e delle fattorie.

Il primo borgo medievale che incontriamo è Castell'Arquato, raggiungiamo le porte del borgo pedalando sempre in leggerissima salita, quasi impercettibile, che ci fa comunque capire che stiamo andando verso l'Appennino. Attraversiamo il torrente Arda e come tutti i borghi che si rispettino, se lo vuoi visitare devi salire! Soltanto un piccolo tratto di 500 metri ma con pendenze che arrivano anche al 12%!

Per gli amanti del medioevo, Castell’Arquato è la meta ideale. Il borgo è infatti uno degli esempi meglio conservati in Italia del periodo medievale. Dalla cima del Mastio, salendo sui suoi 47 metri di altezza, potrete osservare tutte le antiche fortificazioni. Essendo situato nel cuore dei Colli Piacentini, da qui è possibile ammirare anche uno splendido panorama sui vigneti, sui campi coltivati e sull’Appennino tosco-emiliano.

Castell'Arquato è stato nominato fra i 100 borghi più belli d’Italia, oltre che Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e Il suo fascino lo ha portato a essere scelto come set di molti film. Fra i più celebri si ricorda Ladyhawke. Nel 1985, infatti, alcune scene del celebre film vennero girate proprio qui.

Fra i tanti siti da visitare qui, noi vi consigliamo fra tutti La Rocca Viscontea, attrazione principale di tutto il borgo. Questa imponente fortezza è ben visibile dalle alture circostanti, poiché rimane nella parte più elevata del paese. La sua torre domina sui Colli Piacentini: salendo in cima potrete infatti ammirare un ampio panorama sulla Pianura Padana e sugli Appennini. 

Bene, dopo un prelibato ristoro enogastronomico, si riparte. Una bella ma brevissima discesa dal borgo ci prepara al mosso itinerario che ci aspetta per arrivare al prossimo borgo medievale, Vigoleno. Sulla prima salita non ci si può non fermare ad ammirare il panorama che celebra la bellezza di Castell'Arquato con il suo Skyline medievale.

Dopo un chilometro di ripida discesa, comincia la scalata, una salita lunga circa 6 chilometri, ci porta a Vigoleno che fa parte dei Borghi Piacentini più visitati, noto per essere un perfetto esempio di insediamento medievale. Parte della sua fama si deve però anche al cinema, anche qui nel 1985 venne girato il film “Ladyhawke”.

La cura di questo posto hanno fatto sì che nel 2002 ottenesse il riconoscimento della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano e la nomina a uno dei Borghi più Belli d’Italia. 

Il centro del borgo è rappresentato dal Castello, intorno al quale si snodano stretti vicoli di pietra. Osservando da vicino queste pietre si possono notare dei resti di fossili marini. Questo perché le rocce arenarie che compongono le mura, provengono dalle zone circostanti, dove un tempo arrivava il mare.

Se potete visitatelo all’ora del tramonto, è il momento in cui la luce filtra tra le mura, creando magici giochi di luce per le strade. 

Da Vigoleno in fantastica discesa per raggiungere la prossima metà medievale, il millenario Castello di Scipione. Qui la salita più dura, punte al 17% ci fanno dubitare se ne varrà la pena della visita a questo borgo!

Il Castello è visitabile, il primo documento che ne testimonia l’esistenza risale al 1025, quando il castello venne fondato da Alberto Pallavicino. Costruito come fortezza militare, il castello rientrava nell’ampio sistema difensivo approntato dai Pallavicino per la protezione e il controllo del proprio stato che abbracciava un vasto territorio compreso tra i comuni e le diocesi di Parma, Cremona e Piacenza, dal Po all’Appennino.

La leggenda vuole che il Castello debba il suo nome ad una preesistente villa romana costruita da consanguinei di Publio Cornelio Scipione l’Emiliano, il generale che annientò Cartagine.
Nel 1267, al tempo delle lotte tra guelfi e ghibellini, il castello subì diversi attacchi dai piacentini e successivamente, negli anni 1403 e 1407, dalle famiglie guelfe Rossi, Da Correggio e Terzi.
Fu ricostruito e trasformato nel 1447 dai fratelli Lodovico e Giovanni Pallavicino che lo adeguarono alle nuove esigenze difensive. Risalgono a quel periodo il nuovo torrione cilindrico e le mura “a scarpa”, ribassate e rinforzate, meno vulnerabili agli attacchi delle nuove armi da fuoco.
Allo stesso periodo risalgono anche le anguste prigioni rimaste immutate fino ad oggi.

E dopo il castello una dolce discesa ci conduce a Salsomaggiore Terme, la località dall’impronta squisitamente Liberty-Decò, adatta per rilassarsi soprattutto dopo un percorso mosso come quello di oggi. Inoltre, come tutte le località termali, è particolarmente consigliata per risollevarsi dai tempi stressanti della città grazie alla quiete dei luoghi, agli ampi spazi verdi e al suo centro benessere dove effettuare trattamenti rigeneranti.

A questo punto manca poca strada per arrivare a Fidenza che raggiungiamo negli ultimi chilometri con una preziosa pista ciclabile che ci conduce fino alla stazione ferroviaria.

Un bel giro in bicicletta, borghi suggestivi ma abbiamo anche apprezzato gli squisiti prodotti gastronomici!

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