Islanda 3.0

Islanda 3.0

Il viaggio è stato fatto in 3 settimane con 12 tappe.

Complessivamente:

Km 620, Ore 72:30 - Media 15,32 km/h, Dislivello mt 4.600 -

CO2 risparmiata kg 99,4

Calorie consumate Kcal 14.478

Andata in aereo Milano - Keflavik.

Ritorno in bus Skaftafell - Reykjavik, in aereo Keflavik - Roma.

Sempre con bici al seguito.

KEFLAVIK - PARCO DI SKAFTAFELL - REYKJAVIK - KEFLAVIK

TERZO VIAGGIO DI CIRCA 700 KM DI BICI E TREKKING

STAVOLTA NELLA PARTE SUD OVEST DELL'ISOLA DELLE MERAVIGLIE

Giugno 2016, sono 3 anni che non torniamo a "casa"!

L'astinenza alle forti emozioni ci stà lacerando, quindi per la terza volta:

"Islanda arriviamo"!

Ebbene si, nei nostri cicloviaggi non abbiamo mai ripetuto la stessa destinazione, ma tornare in Islanda non significa ripercorrere per l'ennesima volta la stessa strada, le stesse sitazioni, le stesse emozioni.

Tutte le volte che tocchi l'Islanda assapori la prima volta! E per ogni ciclo esploratore le prime volte valgono da sole il Viaggio.

Arriviamo all'areoporto di Keflavik intorno alle ore 2, montiamo subito le bici, ci trasformiamo in cicloturisti e via subito on the road fra una fittissima nebbia in direzione Gardur.

In questo viaggio andremo ad esplorare la penisola di Reykjanes, un'area poco frequentata dal turismo se non per la famosissima "Laguna Blu".

Il territorio di questa penisola è una distesa di lava antica intervallata da campi di "lupini" in fiore. Questa penisola ci regalerà delle bellissime sorprese; ambienti ancor più isolati, stupende aree geotermiche, colori aspri dove la lava ha lavorato negl'anni per modellare il territorio, insomma un piacevole inizio di viaggio.

A Villingaholt lasciamo la sorprendente penisola di Reykjanes per immergerci letteralmente nella umida zona che arriverà fino alla maestosa cascata di Skogafoss.

L'acqua ci accompagnerà per tutta questa seconda fase del viaggio, sopra, sotto, di fianco, dovunque acqua... a partire dalla traversata con il ferry per arrivare nell'arcipelago delle Vestmannaeyjar e precisamente all'incantevole Heimaey.

Questa isola ospita 2 birbanti vulcani, uno dei quali ha fatto evaquare soli pochi anni fa tutta la popolazione dell'isola.

E' molto piacevole girare per quest'isola, si respira aria di relax e salendo sui vulcani ci sembra di essere su di un plastico modellato per incantare!

Il contatto con l'acqua continua tornando nella "main land" dove incontriamo fra le altre le famosissime cascate di Seljalandsfoss e Skogafoss, da quest'ultima parte un fantastico trekking dove sembra di essere in un parco giochi...

L'umidità ci accompagna fino al paese di Vik con la sua spiaggia nera e le colonne di lava lanciate dai lontani vulcani, che spuntano dal mare...

Finita l'umidità passiamo al vento.

Da Vik prendiamo la via per far tappa a Klaustur, questa sarebbe stata la destinazione se mostruose raffiche di vento non ci avessero preso a sberle per 40 km.

La deviazione che abbiamo deciso di fare ci ha portato in un luogo magico, passiamo molto vicino al sonnacchiante Katla e arriviamo felici nell'entroterra dove spunta una fattoria accoglientissima!

Il resto del viaggio ci regala altre sorprese a Klaustur, un paese adatto per riposare un po' ma soprattutto punto di partenza per il trekking ai crateri del Laki, un'area di 20 km piena di crateri con colori fantascientifici, mozzafiato!

Da klaustur voliamo verso il Parco di Skaftafell attraversando il deserto denominato Sandur da dove si iniziano a scorgere le bianche lingue del Vatnajokull.

Uno spettacolo unico e il Parco di Skaftafell è un degno punto di riferimento per godere appieno di tutte le opportunità di escursione per apprezzare questa meraviglia della natura.

Noi ci siamo fermati alcuni giorni e abbiamo fatto alcuni trekking fra i più belli d'Islanda, uno su tutti il trekking sul Falling Glacier...

Da Skaftafell torniamo nella "civiltà" prendendo il bus che ci porterà fino a Reykjavik dove ci culleremo frai suoi locali e le sue stranezze cool!

L'ultima tappa in bici la facciamo per arrivare a Keflavik dove smonteremo le nostre eroiche bici e ritorneremo passeggeri di un aereo.

In questo viaggio abbiamo incontrato vento, pioggia e freddo ma anche bellissime giornate di sole, abbiamo alloggiato soprattutto in tenda salvo che a Reykjavik dove sconsiglio il campeggio, e in alcune fattorie molto accoglienti.

L'unico vero inconveniente che abbiamo riscontrato in questo viaggio è stato il numero impressionante di turisti, e purtroppo aumentando il numero di persone aumenta anche la percentuale di inciviltà che inesorabilmente incide quando la moda prende il sopravvento sulla vera ragione di un viaggio!

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