Lo xenodochio di Alluccio sul Montalbano

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Lo xenodochio di Alluccio sul Montalbano


Alla fine dell’Anno Mille il traffico di pellegrini e viandanti che attraversavano le colline del Montalbano, deviando dalla Via Francigena per andare a visitare le spoglie di San Jacopo a Pistoia, era molto intenso. 

Per questo motivo il giovane Allucio, operoso figlio di contadini della Valdinievole al quale si attribuiscono perfino dei miracoli, decise insieme agli amici Barontes e Justus di costruire, in una sola notte, una sorta di bivacco per i volenterosi che si spingevano fin qui a piedi. Non un vero e proprio hospitale, perché i fitti boschi che occupano tutt’oggi il Montalbano lo rendevano un luogo impervio, ma un piccolo ospizio gratuito per i forestieri e i pellegrini in transito. 

Uno xenodochio si diceva nel Medioevo.

Oggi purtroppo dello xenodochio non è rimasto niente. Nei pressi una moderna torre per le comunicazioni segna l’evolversi delle cose.
La visuale per fortuna è rimasta intatta nel tempo: da un lato la piana di Pistoia, Prato e Firenze contornata dalle frastagliate montagne del medio Appennino, dall’altra il territorio sempre mosso delle colline toscane che degradano verso il mare. 

L’armonia di questo paesaggio affascina ancora oggi i camminatori che arrivano quassù lungo la Via Medicea, un itinerario da poco creato per raggiungere a piedi le ville dei Medici partendo dalle Cascine Medicee di Tavola salendo su per le colline del Montalbano per arrivare, dopo 80 chilometri di continue scoperte, a Fucecchio. 

Ma la sensazionale scoperta che ancora oggi ammalia il viaggiatore moderno, è che dal crinale vicino al bivacco di Allucio si vede il mare, si scorgono benissimo l’isola di Gorgona sullo sfondo e le barche nel porto di Livorno. Trovarsi a 600 metri di altitudine e ammirare l’orizzonte marino a oltre 60 chilometri di distanza. 

Questo miracolo naturale si ripete solo in determinate condizioni climatiche: giornate limpide e ventose che puliscono il cielo rendendolo nitido e luminoso. E il fatto che per raggiungere questo particolare osservatorio si debba faticare e non poco, lo rende unico e originale.

Ecco perché nei secoli essere qui è sempre stato desiderato e ambito; prima gli Etruschi, che si insediarono sul vicino monte di Pietramarina lasciandoci per fortuna i resti visibili del loro sito, una sorprendente area archeologica. Poi nel Medioevo, dove proprio dal Sasso del Diavolo, uno scoglio di roccia sulla sommità, si controllavano gli arrivi sulla collina. E infine la certezza che sia passato Leonardo da Vinci, che nel suo Codice di Madrid segnava sulla mappa la località di Fornia alle pendici del Montalbano, ridotta ora ad un grumo di ruderi nel bosco.

Oggi volti meno illustri percorrono queste antiche vie, ma il fascino del percorso richiama appassionati di trekking e mountain bike. La gioia che inondava i pellegrini stanchi e affamati quando si fermavano da Allucio per riposarsi è la stessa che oggi ciclisti e camminatori ritrovano al Bar Sport di Bacchereto, dove un anziano del borgo serve tazze di caffè mescolate a leggende di un tempo.
Come si dice, vale il viaggio.

VA
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