Brick Lane

 Brick Lane


Ormai famosa in tutto il mondo, Brick Lane è oggi uno dei tanti simboli di Londra. Multiculturale e in continuo movimento, Brick Lane è un luogo colorato, dai toni vibranti e contagiosi. Le atmosfere si snodano e si integrano tra di loro in modo avvincente: da quelle speziate della cucina anglo-indiana a quelle che richiamano alle nuove leggende musicali come i Killers e gli Artic Monkey, passando attraverso gli ambienti artistici della nuova British Gaffitti Art dei rappresentativi Banksy e Ben Eine.

La storia di Brick Lane nasce e si confonde con quella dell'intera area, immediatamente a ridosso della City e situata nel multietnico East End di Londra. Per la verità il quartiere costituisce il preambolo all'est di Londra ed è sempre stato caratterizzato da antichi e costanti flussi migratori. Il tutto ebbe iniziò nel Seicento con gli Ugonotti protestanti francesi, i quali svilupparono la propria comunità grazie alle proficue attività commerciali. Seguirono gli irlandesi e gli ebrei ashkenaziti a cui si deve la crescita delle attività di tessitura e di tintoria. Accanto alle industrie dell'area, nascevano i dock, gli ormeggi per le attività mercantili del grande Tamigi.

Anche il significato letterale del suo nome, 'Brick' (mattone), ha a che fare con la tradizione industriale e commerciale della zona. Rimanda la mente alla maggior parte delle case londinesi, molte delle quali vennero appunto edificate grazie alle fabbriche di mattoni rossi presenti nell'area di Brick Lane. A queste si accompagnavano come è noto le industrie tessili e le birrerie, tra cui ricordiamo la Old Truman Brewery (la troviamo al numero 91 di Brick Lane, quasi nascosta dai noti locali notturni), che oggi si ammira nella nuova veste di centro artistico culturale.

Il flusso migratorio si è protratto fino ai giorni nostri con le popolazioni asiatiche e del Medio Oriente. La più chiara testimonianza della Londra che cambia e che accoglie, ci arriva dalla odierna moschea di Jamme Masjid di Fournier Street, nata tuttavia come cappella ugonotta (Neuve Eglise) e fino agli anni Settanta sinagoga ebraica. La Brick Lane di oggi risuona e rivive le tipiche atmosfere del Bangladesh, precisamente della comunità Sylheti (una popolazione proveniente dal nord-est Bengala), è questa infatti la comunità maggiore del quartiere, la cultura più evidente e quella che oramai identifica questa celebre strada. La cultura del bengala la si respira nei numerosi ristoranti che uno dopo l'altro, in modo forse un po' troppo invadente, richiamano all'assaggio della tipica cucina al curry; la si vede nei piccoli negozi di alimentari e in quelli dei tessuti e della telefonia di teleselezione. Per queste sue caratteristiche Brick Lane è stata soprannominata Banglatown.

Seguendo le solite 'leggi evolutive' londinesi, il termine Banglatown oggi ci appare ristretto: Brick Lane è diventata molto più di tutto questo, uno degli esempi più emblematici delle nuove tendenze che nascono e crescono nella capitale. L'attitudine è sempre quella che ricerca e rincorre le ultime mode, che poi si propongono in altri quartieri del mondo. Oggi l'area è il nuovo angolo glamour dell'East End, accanto ai tradizionali ristoranti troviamo negozi unici e piccole caffetterie dal fascino speciale, mentre i giovani scoprono l'ultima 'movida' londinese proprio a Brick Lane

Lo scopriamo anche noi nell'ultra trendy caffetteria al numero 154 di Brick Lane, coffee@Brick Lane, oppure nel disco-club Vibe Bar, forse dall'aria un po' decadente ma impreziosita dai noti graffiti cult alle pareti. Accompagnato dal grazioso cortile dell'antica birreria della Old Truman, al Vibe troviamo tanti giovani che seguono le ultime tendenze, intenti a seguire i DJ dell'ultimo grido, le serate reggae o quelle della musica sperimentale.

I riti della vita notturna di Brick Lane, inserita in questo caso nel contesto più ampio di Shoreditch, si susseguono durante l'intera settimana, non solo al week-end. I momenti più promettenti li abbiamo trovati infatti anche il martedì o il giovedì e soprattutto come vuole la tradizione londinese, durante le ore pomeridiane. Tra i tanti locali citiamo il 93 Feet East (150 di Brick Lane), preferito da molti per i concerti dal vivo e per i tre ambienti sapientemente suddivisi (bar, stanza kitsch e pista da ballo). La musica da seguire e da ascoltare? Disco, electro, grime, hip hop, rock, MC sound e molto di più.

Non si può non menzionare il Big Chilly Bar (nella traversa Dray Walk) è il bar dove tutti vorrebbero andare. Lo abbiamo trovato sempre affollato di autentica 'urban life', soprattutto nel fine settimana: una folla continua che si aggira intorno al suo lungo bancone a sinistra, i comodi e vecchi sofà alla destra e l'usuale pavimento reso appiccicoso dai fiumi di birra servita (e versata).

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