In bici fuori dal tempo

In bici fuori dal tempo

Il viaggio è stato fatto in 23 giorni con 17 tappe.

Complessivamente:

Km 850, Ore 75:00, Media 11,33 km/h, Dislivello mt 10.160

"Con calma e senza fretta, si parte!

Il nostro cicloviaggione 2020 sta per partire... lungo una strada "fuori dal tempo"!

In bici fuori dal tempo giorno 1,

Prato - Loro Ciuffenna. 76 km duri... ma siamo in viaggio e assaporiamo la bellezza della lentezza e la fatica se ne va! Volevamo sentieri poco battuti, il silenzio delle strade secondarie, le poche persone, partire da casa nostra in totale libertà.

E così ci ritroviamo lungo l'Arno che sembra il selvaggio West, nelle campagne sterrate, con panorami che abbiamo visto in qualche documentario.

Provare per credere.

DESCRIZIONE TAPPA APPROFONDITA

In bici fuori dal tempo giorno 2,

da Loro Ciuffenna a Città di Castello. 72 km di gran caldo fra castelli, uliveti, vigneti, ponti e strane strade silenziose!

“E che ci vuole mai a fare un passo appenninico in bici”…

“non sarà mica duro come un passo alpino?”…

Si si… fateli i passi dell’Appennino e poi vi rendete conto!

Questo lo diciamo dopo averlo fatto, il passo, ma si sa, all’inizio si parte sempre carichi di energia e convinzione! E così si parte da Loro Ciuffenna, nel Valdarno, percorrendo la famosa strada Setteponti che in pochi chilometri porta al Ponte Buriano, si proprio quello, quello che sta sullo sfondo della Gioconda di Leonardo da Vinci! Si sa, in Toscana non manca l’arte in ogni angolo!

Ma la nostra destinazione oggi non è un bel dipinto ma valicare l’Appennino!

E quindi ci dirigiamo lungo la via Ariminensis, quella che i Romani avevano tracciato per andare da Arezzo a Rimini, percorrendo appunto il Valico della Scheggia, a quota 600 metri circa.

Man mano che ci avviciniamo all’inizio della salita, cresce la temperatura esterna, siamo a fine agosto e il sole ci fa bollire in sella alle nostre bici. Ma noi si va, si va!

Non dobbiamo invocare la salita più di tanto, perché appare improvvisa! Dritta come una strada dritta in salita, con pendenze generose sopra al 10%, e noi, carichi di almeno 30kg l’uno, si sgomita in cerca di un po' di ombra e di energia! Il Valico dove sarà, quanto manca? Ma arriva una curva? Un po' d’ombra? Queste sono le classiche domande di noi cicloviaggiatori nei momenti di difficoltà, che però diventano sempre momenti di gioco e di risate, tanto a che serve arrabbiarsi se la strada è in salita?

Il nostro umorismo misto a sudore misto a polvere ci accompagna fino al valico, dove in preda a delle semi allucinazioni da caldo vediamo la salvezza: un ristorante tutto all’ombra che ci aspetta per placare la fame e la sete! Ancora oggi, a distanza di un paio di anni, ci ricordiamo ancora di questo pranzo, uno di quei pranzi che i cicloturisti si ricordano perché arrivi che sei uno straccio, e riparti che ti senti un condottiero!

E così infatti funziona!

Il Valico della Scheggia lo salutiamo anche poco volentieri, ci saremmo stati volentieri ancora un po'. Ma la strada chiama e noi dobbiamo arrivare in basso, a Città di Castello.

Bene, allora se vai in basso sarà tutta discesa!

Magari…. perché prima di arrivare nella piana di Città di Castello c’è da fare una salita brutale pomeridiana per arrivare ad Anghiari, splendida cittadina toscana dalla quale si gode di una vista magnifica. Soprattutto da Anghiari parte una strada che corre verso la pianura, una strada incredibile che taglia il paesaggio come una lama! Ma noi abbiamo ancora in corpo l’effetto del pranzo ristoratore e quindi con allegria ci buttiamo giù nella discesa taglia-paesaggio.

Siamo in Umbria! Salutiamo la Toscana dove si rinnova la convinzione che non c’è un metro in pari…. e si entra in Umbria, lungo la direttrice che va a Città di Castello.

Il paesaggio è totalmente cambiato; un paesaggio agricolo con case infilate nei campi di girasole, un paesaggio anche un po' bruttino nell’avvicinarsi alla città, ma non si può sempre pedalare nelle cartoline!

E così, partiti all’alba da una torrida Toscana, inconsapevoli della durezza delle salite toscane, arriviamo stanchi ma felici a Città di Castello, felici di aver fatto il Valico con le nostre forse e i nostri sorrisi!

Sembra passato un secolo...ma è solo una tappa...fuori dal tempo!

In bici fuori dal tempo giorno 3,

Città di Castello - Assisi. Tappa umida ma con premio Assisi che fra coltivazioni di girasoli e piante di tabacco si fa scovare fra strade inconsuete e fuori dal tempo!

Quindi dopo aver a lungo scrutato il cielo grigio esclamo con convinzione " Verso Roma non piove" e quindi si parte con le migliori intenzioni! Tanto il percorso passa accanto alla ferrovia...sì ma è finta... perché i treni sono stati soppressi da anni! D'altra parte siamo fuori dal tempo o no? Comunque...bomba o non bomba (d'acqua però intendiamoci) ad Assisi ci siamo arrivati!!!

In bici fuori dal tempo, giorno 4,

questo tempo è un po' birichino! È proprio fuori controllo... un po' come noi che ci troviamo a dribblare fra temporali ed escursioni termiche di 15 gradi in una manciata di ore! Lasciamo Assisi per Spoleto con prove di grande abilità su strada perfetta per volare... in terra! L'asfalto viscido ci ha provato a disarcionarci dalle nostre selle... ma non ci è riuscito!

Arriviamo a Spoleto bagnata e deserta.

Una Spoleto fuori dal tempo.

In bici fuori dal tempo, giorno 5,

da Spoleto a Norcia cambia lo scenario del nostro ciclo viaggio italico! Da qui si comincia a percepire un'atmosfera più semplice, più trasparente più lontana dalla inutile frenesia e più vicina al tempo che noi desideriamo.

A Norcia non c'è bisogno di tanta immaginazione per sentirsi fuori dal tempo per davvero. Negozi chiusi, quelli che hanno riaperto dopo il sisma spostati nella zona delle famose casette di legno. Norcia super ferita dal terremoto, convive con il turismo da prosciutto e la rassegnazione. Il percorso di oggi da Spoleto ha definitivamente staccato il biglietto per il Parco delle Forti Emozioni.

In bici fuori dal tempo, giorno 6,

Castelluccio di Norcia ve lo raccontiamo così:

1) la consapevolezza dell'esistenza della salita per arrivarci.

2) la disperazione di aver preso una strada un po' difficile.

3) ancora uno sforzo...

4) basta ora si gode, è come vedere uno splendido film da sopra le "montagne russe".

5) la grande bellezza, qui il tempo sparisce... almeno per noi!

Si, quando ti ritrovi a portare a mano la bici carica su per un sentiero sterrato...magari solo sterrato... diciamo pietrato, sassosissimo... magari sei pure al 18%... il tempo si ferma!

Abbiamo visto passare i millepiedi che andavano più veloci di noi!

Ma pedalata dopo pedalata, la grande piana di Castelluccio ci ha accolto con un grande abbraccio!

In bici fuori dal tempo, giorno 7,

saluti da Castelluccio di Norcia, oggi uno splendido riposo!

Oggi ci godiamo il primo riposo di questo nostro ciclo viaggio italico, e quale miglior posto di Castelluccio di Norcia?

Il contrasto di Castelluccio: la perfezione di uno scenario naturale, gli occhi gonfi di emozione nei ricordi di chi ha perso tutto nel terremoto, ma ha ricominciato!

Venite a vivere questi luoghi, ci insegnano tanta bellezza.

In bici fuori dal tempo, giorno 8,

da Castelluccio di Norcia a Amatrice. Partiamo da un paese distrutto e diventato come un negozio che si apre la mattina e si chiude la sera... continuiamo in forte discesa immergendoci nella freddissima nebbia ghiacciata della piana di Castelluccio per rispuntare poi al caldissimo sole nella magica atmosfera fiabesca della salita verso Forca di Presta.

Il percorso continua in un susseguirsi di paesi distrutti... la strada che passa silenziosa negli inferi veri dei cumuli di macerie che mai verranno rimosse, le casette nuove che convivono con i detriti, i km sull'antica Via Salaria, la svolta per Amatrice, che ti devono dare le cartoline per capire com'era.

Arriviamo a Amatrice, si è distrutta ma a differenza degli altri paesi qui gli aiuti sembra siano arrivati. Dal vivo si capisce cosa è stato il terremoto. Una tappa densa di emozioni, emozioni che non hanno tempo!

Viaggiare (lentamente) per conoscere!

In bici fuori dal tempo, giorno 9,

da Amatrice a Campo Imperatore... la tappa più bella di questo nostro ciclo viaggio italico, per il momento! Stiamo percorrendo strade impegnative ma come spesso accade sono le più belle e sono quelle che ti restituiscono le migliori sensazioni. Questo Appennino è bellissimo, emozionante e ci ricorda tanto i tempi più nostri e più schietti.

Cosa cercavamo in questo viaggio? Le asperità? Si. I paesaggi selvaggi dove l'uomo non ha toccato niente? Si. Il senso di piccolezza di fronte alla maestosità della natura? Si.

Oggi immenso senso di libertà, una libertà fatta di tanta semplicità, del panino divorato a bordo strada mentre un gruppo di cavalli allo stato brado ci passava accanto.

Tappa spettacolare!

In bici fuori dal tempo, giorno 10,

Saluti e baci dal Gran Sasso. Oggi bici in pausa ma non le gambe!

(e il cervello è da un bel po').

Sua Maestà Gran Sasso merita una sosta! Da quassù lo spettacolo ripaga la fatica fatta per arrivarci. Maestoso.

"Da lassù, Messere, si domina la valle. Ciò che si vede è"

In bici fuori dal tempo, giorno 11,

non ci sono immagini per descrivere questa tappa che da Campo Imperatore ci lancia verso Rocca Calascio... Qua ci siamo trovati a lacrimare non per il vento ma per la forte emozione. Il percorso non è stato lungo e neanche impegnativo, ma ci abbiamo messo quasi tutto il giorno per concluderlo. Non ci sono altri mezzi o modi di viaggiare che ti possono regalare momenti, emozioni, stati d'animo come quello di viaggiare in bici. Lo sforzo in salita, volare in discesa, percorrere strade, sentieri... alla velocità del giusto tempo.

Ci sentiamo fortunati!

E adesso siamo in questi luoghi così poco "manovrati" dalla presenza umana che sembrano veramente incantati.

Tappa indimenticabile.

In bici fuori dal tempo, giorno 12, speciale "un giorno in bici".

Oggi giro dei "borghi più belli d'Italia" Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte. Due perle di questo magnifico Abruzzo, ovviamente in bici! E visto che avevamo già nostalgia di Campo Imperatore, abbiamo allungato in salita fino al rifugio Mucciante, un posto ideale per un'ottima sosta ristoratrice.

Dice " qui ci hanno girato un sacco di film"...indovinate perché?

Qui si sentono fischiare i pastori dietro alle pecore e si fa la transumanza, le mucche e i cavalli sono liberi nelle praterie. Poche cose solide, niente fronzoli o bisogni inutili.

Ci siamo innamorati di questo luogo! Qui il link di questo "un giorno in bici".

In bici fuori dal tempo, giorno 13,

partiamo da Santo Stefano di Sessanio per arrivare a Caramanico Terme. Salutiamo il Parco del Gran Sasso ed entriamo nella Majella, che ci accoglie con strade polverose e assolate.

Ci chiediamo, come può essere la tappa più faticosa di questo viaggio se per la metà è in fortissima discesa?

Allora caldo infernale, tappa con scarsissima ombra e gli ultimi 30 km massacranti!

Avete presente le "dolci strade" del Chianti? Ecco... Un continuo saliscendi con pendenze esose! Ma ce l'abbiamo fatta, con molta, molta fatica ma ce l'abbiamo fatta.

Si potrebbe dire... e chi ve lo fa fare? Ma i luoghi vanno vissuti nei centimetri di asfalto che puoi vedere solo percorrendo con lentezza le strade, nelle persone che ti salutano per strada sempre con un sorriso. Questo Abruzzo riserva tantissime sorprese!!!

Caramanico Terme punto di partenza per il bellissimo Parco Nazionale della Majella.

In bici fuori dal tempo, giorno 14,

ogni tanto anche le bici bisogna farle riposare e quindi oggi sono rimaste a casa... ma soltanto perché nell’incantato sentiero delle Scalelle, all'interno del Parco Nazionale della Majella, è impossibile pedalare mentre è strepitoso camminare! Una bella camminata nelle selvagge Gole dell'Orfento? Un fantastico canyon protetto dove ti senti piccolo piccolo e la natura come si direbbe è veramente lussureggiante. Incredibili i toni di verde che si possono scoprire!!!Passeggiata da non perdere!

In bici fuori dal tempo Giorno 15,

oggi ciclo trekking per scovare uno dei tanti eremi della zona!

Maremma... Majella! In toscano si potrebbe usare questa esclamazione modificata per rendere l'idea delle escursioni decisamente accidentate che abbiamo deciso di pedalare in questo Parco Nazionale.

Percorso aspro, terre di briganti e di pastori, di pellegrini solitari, di montagne quasi impenetrabili.

Poi si lasciano le bici in un campo e si procede a piedi, perché gli eremi come si sa sono sempre nascosti! E il suggestivo eremo di San Bartolomeo è nascosto molto bene!

Riprendiamo le bici e troviamo nel mezzo del niente un Ecomuseo che ci racconta le storie dei briganti e delle brigantesse e delle case in pietra!

Percorso molto interessante!

In bici fuori dal tempo, giorno 16,

Ah questa Majella com'è imponente!

da Caramanico Terme a Pescocostanzo ci aspettano due belle salite che ci porteranno nella parte più "alpina" del Parco Nazionale della Majella.

I passi montani ci hanno sempre affascinato, li troviamo sempre da conquistare. Oggi ne avevamo due di passi da fare che ci hanno fatto sudare!

Ma quando arrivi in cima e scopri altipiani inaspettati, boschi super silenziosi, strade zero traffico che sembrano disegnate proprio per noi cicloturisti che desideravamo sentirci fuori dal tempo!

Lo scenario è quello che più piace a noi, sembra veramente di essere all'intero di un paesaggio alpino, l'aria, la freschezza, è la solitudine ci ritemprano da gli sforzi fatti per arrivare quassù.

Passo San Leonardo, Campo di Giove sono luoghi che ricorderemo, è poi Pescocostanzo... un altro "Borgo fra i più belli d'Italia".

Questo Abruzzo ruvido e radicale ci piace assai!

In bici fuori dal tempo, giorno 17,

e proprio fuori dal tempo è il giro che abbiamo deciso di fare oggi.

Da Pescocostanzo percorriamo strade e anche una clamorosa e bellissima pista ciclabile che ci accompagnano alla scoperta degli Altipiani d'Abruzzo, che ti sconvolgono perché sei a 1400 metri e non sembra!

Proseguiamo verso Bosco di Sant'Antonio, fra casali, pascoli e boschi dalle atmosfere genuine, si aprono valli popolate solo da mucche multicolore, qualche fattoria che ti ingolosisce con piccoli cartelli scritti a mano che indicano ricotta fresca, yogurt naturali, formaggi.

Tutto sembra scorrere lentamente, proprio come piace a noi!

Sorprendente Majella!

In bici fuori dal tempo, giorno 18,

ogni giorno è un'avventura nuova! Così come percorrendo le strade del Gran Sasso d'Italia ci piacerebbe che anche le strade del Parco Nazionale della Maiella non finissero mai... ma è giusto continuare a pedalare per viaggiare e conoscere altri mondi fuori dal tempo!

Lasciamo il Parco Nazionale della Majella facendo tappa nella suggestiva e laboriosa Fara San Martino, con le sue bellissime "gole" e dove hanno sede famosi e buoni pastifici. Scendiamo dagli altopiani dove abbiamo visto un lupo appenninico di prima mattina, ci invitiamo in un bosco incantato e a Lama dei Peligni nel museo scopriamo perché la Majella ha un nome femminile...perché è un nome di donna accogliente come questo Abruzzo che ci ha abbracciato e avvinghiato alle sue strade accidentate, ai paesi tutti in salita, ai panorami che cambiano sempre!

L'abbiamo percorsa dal basso in alto con i suoi ripidi pendii, l'abbiamo esplorata per il lungo e il largo con i suoi sorprendenti altopiani, l'abbiamo conosciuta con la cordialità e i sapori di gente genuina. Fra storie di lupi, orsi e camosci, e l'Abruzzo come Yellowstone...

E per finire le fantastiche Gole di San Martino.

Quanto è passato? Solo una tappa

In bici fuori dal tempo, giorno 19,

e come in ogni ciclo viaggio è arrivata anche in questo! Si la tappa più bruttina è questa che ci porta da Fara San Martino a Vasto. Circa 80 km veramente poco significativi, ma del resto dopo 18 giorni di strade "creative" era logico che potesse capitare. Bruttina e soprattutto pericolosa per i ciclisti a causa di intenso traffico di mezzi pesanti. 

In bici fuori dal tempo, giorno 20,

si può fare anche il mare fuori dal tempo? E godersi un po' di riposo dopo tanti km?

Certo che si! Al mare, a questo mare fuori stagione ma ancora estivo, un mare e spiagge disabitate... una tranquillità veramente fuori dal tempo. Abbiamo scelto questo posto, Marina di Vasto, e questo momento per riposare le nostre avventure in bicicletta, veramente fuori dal tempo, senza orari, senza flussi di qualsiasi tipo...

E i colori al tramonto ci ricordano i tanti mari del Nord Europa che abbiamo attraversato in bici dove sembra che la luce sia tiepida.

Affascinante.

In bici fuori dal tempo Giorno 21,

è più bello riposarsi quando si è felici!

Il tempo si è dilatato.

Le spiagge di Abruzzo deserte.

Una bella camminata a guardare i pescatori di vongole e qualche coraggioso kite surfer.

Continuo a pensare che questa regione ci ha proprio accolto bene!!!

Non vi preoccupate...domani si ritorna in sella alla bici!

In bici fuori dal tempo Giorno 22,

ultima tappa in bici.

Da Marina di Vasto a Pescara Non potevamo terminare il nostro ciclo viaggio che sulla Costa dei Trabocchi!

Ultima tappa di questo nostro ciclo viaggio alla ricerca di luoghi e itinerari lontani dal tempo...

E anche questo ultimo giorno ci ha regalato un'altra esperienza piena di quelle emozioni che soltanto un viaggio in bici ci sanno dare. La pista ciclabile è ancora un sogno, ci sono molte interruzioni, gallerie buie, sterrati, ghiaia, sassi...insomma un po' di tutto ma il vero cicloturista si tempra negli imprevisti!

Si fa fatica ad esprimere ciò che si prova, al di là delle immagini che si può condividere a noi fa piacere, enormemente piacere trasmettere la voglia di viaggiare... in maniera consapevole, ecologica, rispettosa, lenta, attenta... spensierata e divertente. A noi piace esplorare... giocando.

Le nostre non sono imprese sportive, nei nostri ciclo viaggi conta più la testa che le gambe.

Felicissimi di aver fatto questa esperienza in modo lento ed ecologico, senza rumore.

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