Pisa - Il giro dei monti pisani

Il giro dei monti pisani

Un giorno in bici   MS-LU-PI-LI  -  Itinerario a anello

SCHEDA TECNICA



LUNGHEZZA km 64 - DISLIVELLO mt 665 -

TEMPO h 4,56 - VELOCITA' MEDIA 13 km/h

 

  • PUNTO DI PARTENZA - Uliveto Terme.
  • PUNTO DI ARRIVO - Uliveto Terme.
  • MOMENTO MIGLIORE - Tutto l'anno.
  • DIFFICOLTA'- Facile, una breve salita per arrivare al tunnel dei monti pisani, un'altra salita di circa 1 km per arrivare al cameleto di Compito. Alcuni tratti di strada ad intenso traffico.
  • CICLABILITA' - Su strade asfaltate, non esiste pista ciclabile.
  • SEGNALETICA - No.
  • PAESAGGIO - Natura, storia.
  • OMBREGGIATURA - Sufficiente.
  • BICI CONSIGLIATA - City bike, ibrida, da corsa.
  • TRENO + BICI - Si, fermata a Cascina (da cui può partire questo itinerario) 4 km da Uliveto Terme.


DA NON PERDERE

  • Calci, la Certosa
  • San Giuliano Terme, antiche terme di acqua calda
  • Compito, la pieve, vivai di camelie e mostra nei mesi di marzo e aprile
  • Bientina, pieve di Santa Maria Assunta
  • Cascina, Museo dei MIsteri e arte del legno, pieve di Santa Maria




SCHEDA PERCORSO

Questo percorso in bici, oltre alla campagna pisana e lucchese, ci fa apprezzare tre luoghi in particolare: la Certosa di Calci, le terme di San Giuliano e il "camelieto" di Sant'Andrea Compito. Ovviamente come sempre accade quando si prende la bici e ci facciamo trasportare dal suo andar lento, molti altri spunti di interesse o di curiosità ci fanno sostare per ammirare una pieve, uno scorcio sull'Arno, misteriosi musei, un ponte medievale e addirittura un acquedotto romano!

Questo giro dei monti pisani in bicicletta circumnaviga la parte pedemontana del massiccio montuoso riconoscibile da una selva di antenne radio e tv che ne "ingioiellano" la cima più alta, il monte Serra.

Da Uliveto Terme (o da Cascina dove c'è la stazione ferroviaria) si prende la bella pista ciclabile che conduce a Zambra, si attraversa il piccolo centro e si percorre tutta la pista ciclabile fino a villa Borghini.

Si prosegue per 1 km e si giunge alla certosa di Calci.

La certosa di Calci è uno dei più grandi complessi monastici della Toscana.

Religiosamente appartata ai piedi del monte Pisano (910 mt), fu fondata nel 1366 e a partire dal '600 fu oggetto di un ampliamento poderoso, in linea con i nuovi precetti barocchi in tema di estetica e magnificenza.

Racchiuso in un ampio muro di cinta, il bianco edificio appare in tutta la sua estensione, specie se guardato da sud, dove sorgono, con un suggestivo effetto scenografico, i Madonnoni: due monumentali edicole settecentesche decorate da affreschi (oggi perduti) e da un gruppo marmoreo con la Vergine che accoglie alcuni certosini sotto il suo mantello.

Oltre il cancello, si apre la grandiosa corte d'onore su cui si affaccia il maestoso prospetto del monastero, che fra l'altro ha fatto da sfondo a diversi film storici e in costume, tra cui "Il Piccolo Diavolo" di Roberto Benigni.

All'interno si possono visitare (mar - sab ore 9 - 18,30; dom e festivi 9 -12) i luoghi dove si svolgeva nel silenzio e nella preghiera la vita dei frati certosini: il refettorio comune, dove i pasti dovevano essere consumati dai monaci in silenzio e senza incrociare gli sguardi, la piccola chiesa, dove venivano prese le decisioni importanti per il monastero e dove le sedie del coro sono ancora dotate di un piccolo cassetto all'altezza dei piedi dove i monaci, in inverno, deponevano della cenere arroventata così da potersi scaldare un po'.

In estate la certosa rimane aperta fino a sera, quando l'ampia facciata, esposta a occidente, si tinge di una fantastica luce rosata, che ne accentua notevolmente il rilievo delle decorazioni in stucco e in pietra, conferendole un tono cromatico molto suggestivo.

Dalla certosa si raggiunge Calci e, superato il paese, al primo bivio, si continua diritto per Gabella.

Tenendo la destra, si prosegue lungo la strada principale (sp 30) fino ad arrivare ad Asciano e infine a San Giuliano Terme con le sue antiche terme conosciute da sempre come i Bagni di Pisa.

Che dire di queste terme? Beh parliamoci chiaro, terme è praticamente sinonimo di benessere e quindi qui c'è la possibilità di apprezzarne anche dopo una bella e intensa pedalata.

Famosa fin dai tempi di Etruschi e Romani l’acqua termale di San Giuliano Terme era apprezzata per le sue proprietà e funzioni curative. Il boom delle terme si sviluppò a metà Settecento quando i Lorena, Granduchi di Toscana, ne fecero la propria residenza termale estiva, richiamando in loco l’élite della aristocrazia europea.

Qui hanno soggiornato ospiti come Gustavo di Svezia, Giorgio IV d’ Inghilterra, Vittorio Alfieri, Percy e Mary Shelley, Ibrahim Pascià, Carlo Goldoni.

Le terme diventarono quindi luogo di villeggiatura e di benessere, grazie alle proprietà molteplici delle loro acque, che sono ricche di minerali disciolti in grado di donare benefici curativi e terapeutici.

Le acque della sorgente sgorgano alla temperatura di 38°.

Lasciato San Giuliano si percorrono 2 km in leggera salita lungo la statale 12, fino al tunnel dei monti Pisani.

Il tunnel non è molto adatto alle biciclette ma è l'unica strada che c'è.

Si scende sul versante lucchese fino al bivio, si gira a destra e si giunge a Guamo, cittadina dove si producono mobili artigianali.

Si continua lungo la provinciale 26 per giungere a San Leonardo in Treponzio, si gira a destra per imboccare la statale 439 e toccare il colle di Compito.

Dal bivio di Case Calonaci si compie una breve deviazione, andata e ritorno, e con una breve salita si raggiunge prima la pieve di Compito e poi Sant'Andrea in Compito dove si coltivano le camelie.

Le camelie sono piante secolari che emozionano con i loro colori, la loro varietà e i loro nomi.

Nell'800 la Toscana, e in particolar modo la Lucchesia, era una delle regioni italiane all'avanguardia nella coltivazione della camelia. infatti, il numero degli ammiratori e appassionati della coltivazione di questa pianta di origine asiatica era veramente elevato: intere famiglie gareggiavano fra loro nel mettere a dimora gli esemplari più maestosi nei giardini delle loro ville o in semplici residenze.

E proprio nel camelieto di Compito un bellissimo e vario percorso fra innumerevoli camelie di ogni tipo e colore ci regala una rilassante passeggiata con degustazione di tè compresa, da non mancare!

Una volta ritornati indietro sulla statale 439 si prosegue in direzione di Pontedera, toccando Castelvecchio e Cascine di Buti.

Una volta superato Cascine la Croce si gira a destra prima del canale, in via serezza, ci si immette sulla provinciale 38 fino a giungere Vicopisano. Attraversato il paese ci si immette, girando a destra, sulla provinciale 2 che ci porterà diritti al punto di partenza.

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