Bike arctic tour

Bike Arctic Tour

Il viaggio è stato fatto in 3 settimane con 16 tappe.

Complessivamente:

Km 711, Ore 75, Media 9,72 km/h, Dislivello mt 7.800,

DA OSLO A NORDKAPP, PEDALANDO FRA MODERNI VICHINGHI DOVE IL SOLE RIMBALZA SULL'ORIZZONTE!

"dai quest'anno andiamo in Norvegia, arriviamo a Oslo poi magari arriviamo a Bergen... beh però le Lofoten sono il paradiso della bici...

Si ok visitina a Oslo e poi su alle Lofoten... ci sarebbero anche le Vesteralen... sono proprio li attaccate e poi sono meno turistiche... più adatte a noi! Dai ok anche per le Vesteralen...

Bene poi da lì come rientriamo? Arriviamo a Tromso... è l'areoporto più comodo... giusto così visitiamo anche l'isola di Senja dove si narra che vi sia racchiusa tutta l'essenza della Norvegia!

E certo vuoi non farla... Ma come, siamo a Tromso quassù in vetta e non arriviamo a NordKapp?

NordKapp... NordKapp... e quando ci ritorniamo quassù?!

Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima?

Ovviamente arriviamo a NordKapp!

Però... visto che dobbiamo tornare a Tromso per l'aereo non possiamo fare la stessa strada due volte... quindi visto che ci siamo, all'andata passiamo a conoscere da vicino il mondo Sami, soltanto 1200 km in più passando anche dalla Finlandia!

Giusto così poi torniamo dalla stupenda strada costiera da NordKapp fino a Tromso!"


Ecco com'è nato e cresciuto il nostro Bike Arctic 2018, un po' prima della partenza e molto durante... così circa 3739 km in 27 giorni con 2 mitiche biciclette... treni... ferry... bus...

toccando sempre il cielo con un dito!

La nostra avventura inizia con l'esplorazione di Oslo che sorprendentemente non è proprio "ciclabilissima" almeno l'area del centro, la periferia invece è favolosa da pedalare! Parchi, laghi, foreste... ma anche aree museali, spiagge, insomma un mondo vario tutto da pedalare, comodamente e qui nella nostra video cartolina potete visitarla con noi!

Ma il vero ciclo viaggio inizia dalle isole Lofoten che sono state la vera ragione nel pensare questo viaggio... almeno all'inizio. Dopo esserci innamorati di Oslo, prendiamo il treno notturno che ci porterà fino a Bodo e da lì ci imbarchiamo sul traghetto che ci sbarcherà a Moskenes dove siamo stati accolti da una avvolgente umidità!

Le Isole Lofoten.

Cattedrali di roccia che sbucano dal mare.

Qui la Norvegia é mistica e solenne, aspra e severa, ma anche accogliente e invitante con chi come noi viaggia in bici.

La natura inventa ad ogni angolo scenografie incomparabili, dove la luce svolge un ruolo fondamentale, perché su queste isole dal 3 giugno comincia una giornata che dura 828 ore, fino al tramonto del 7 luglio. Le isole Lofoten sono il regno di King Cod, vale a dire il merluzzo.

E ce ne accorgiamo subito, appena sbarcati a Moskenes mentre la paratoia del traghetto si abbassa veniamo letteralmente inondati da quella tipica "fragranza" che non ci lascerà per tutto il viaggio, il famoso parfum de cod! E non c'è da stupirsi visto che il merluzzo, da queste parti, è sempre stato ragione di vita e insostituibile risorsa economica.

Pedalare sulle strade di queste isole significa ascoltare il vento che sibila tra migliaia di merluzzi appesi a imponenti tralicci. Sole e vento trasformano il merluzzo in stoccafisso, l'elemento più importante nell'economia delle lofoten. Non soltanto sole e vento per il cicloviaggiatore, su queste isole non può mancare la pioggia anche se non saprai mai quando succederà, ma succederà! Il viaggio a pedali tra il sole di mezzanotte e le ombre lunghe delle guglie della grande muraglia è un'esperienza imperdibile per ogni cicloturista che sia affascinato dal grande Nord. Le Lofoten sono uno dei pochissimi posti da noi conosciuti dove si può pedalare al cospetto di imponenti montagne senza dover fare i conti con la forza di gravità! E questo per chi pedala non è poco!

La prima escursione sulle isole è stata una "nice walking" così l'ha definita l'addetta all'ufficio del turismo di Moskenes la simpatica e semplice camminata al rifugio Munkebu, un trekking per tutti.

Ovviamente a noi piace fare trekking e siamo mediamente esperti, ma quando si incotrano ferrate, pareti scoscese in pietra, attraversamenti di fiumi in pendenza... si il trekking è stato veramente simpatico, emozionante, vale la pena farlo... ma forse non è proprio una camminata adatta per tutti!

Abbiamo percorso le isole Lofoten da sud verso nord per poi proseguire il viaggio verso le isole Vesteralen.

Abbiamo preso molta pioggia ma anche goduto di giornate serene e senza vento. Abbiamo attraversato e visitato luoghi veramente unici e al di là dell'aspetto paesaggistico veramente impareggiabile, ci ha colpito l'atmosfera che solo chi ha conosciuto il grande Nord può capire!

Non abbiamo luoghi in particolare da consigliare se non quello di farvi trasportare dalle vostre intuizioni, dalla vostra indole o dalla vostra guida turistica preferita.

Le isole Lofoten sono un posto meraviglioso e da qualsiasi parte andrete troverete quello che non avete mai visto.

Le Isole Vesteralen.

Volete fare un pieno di silenzio e sentirvi abbandonati dalla routine? Beh, noi si, volevamo proprio questo e quindi abbiamo modificato e allungato il percorso...

Nella parte settentrionale della Norvegia si trova la Contea di Nordland che comprende un piccolo paradiso dalla natura quasi incontaminata: l’Arcipelago delle Vesteralen composto dalle 5 isole principali di Langoya, Andoya, Hadseloya,, Hinnoya e Austvagoy ma anche da molte altre isole minori...

L'accoglienza anche qui è stata piuttosto umida, non una rarità in queste zone, una pioggia fresca ci ha accompagnato per tutta la strada dalle Lofoten fino a Sortland, la capitale delle Vesteralen. Queste isole offrono ambienti e paesaggi che sembrano quasi in contrasto fra di loro, da tranquille spiagge a montagne che superano i 1.200 metri di altitudine, da suggestivi fiordi e ghiacciai a pianure selvagge nelle quali gli animali vivono in tranquillità. Il mare intorno alle Vesteralen è ricco di nutrimento e questo aspetto non è sfuggito alle balene che lo popolano durante tutto l’anno, con periodi differenti a seconda che si tratti dei capodogli durante la stagione estiva o delle megattere e delle orche nel periodo invernale ed è per questo motivo che le isole sono conosciute anche come “il regno delle balene”.

La bicicletta è un'ottimo mezzo per visitare le Vesteralen e la si può alternare a delle bellissime passeggiate, le strade sono quasi deserte e si fanno molti chilometri con la sensazione di essere totalmente isolati.

Proprio per questa ragione, anche se meno appariscenti delle Lofoten, le Vesteralen ti regalano quei momenti che ti fanno capire la vera ragione del viaggio...

Particolarmente interessante e caratteristico è la parte nord, un bel giro in bicicletta per arrivare a Sto antico villaggi di pescatori con le case di legno dai colori vivaci che da secoli ospitano i pescatori, vero simbolo della cultura dell’Arcipelago di Vesteralen. Percorso in bici da affiancare ad una passeggiate fra i sentieri che attraversano i prati e si arrampicano sulle montagne, quello più famoso è il Dronningruta, che vuol dire “il sentiero della regina”, un percorso di oltre 15 km che consente una indimenticabile gita lungo la costa.

Un altro punto da visitare è il paese di Andenes da dove prenderemo il traghetto per continuare il nostro BIKE ARCTIC verso la magica isola di Senja. Uno degli edifici che caratterizza maggiormente Andenes è senza dubbio il suo faro. Realizzato nel 1859 e automatizzato nel 1978, è stato inserito nell’elenco dei siti protetti nel 1999. Il paese è famoso anche per ospitare Whale Safari, l’azienda in attività dal 1989 che con la sua imbarcazione porta ogni anno migliaia di turisti a vedere e conoscere i cetacei al largo delle coste.

L'isola di Senja.

Lasciamo le isole Vesteralen prendendo il traghetto a Andenes per arrivare a Gryllefjord. La burrascosa attraversata sul Mare di Norvegia ci scombussola un po', a lunghi tratti dagli oblò vediamo alternarsi il cielo al pelo dell'acqua, 35 chilometri di un continuo pendolare!

Sbarchiamo e con lo stomaco sottosopra iniziamo a pedalare sull'isola dove si narra sia racchiusa tutta l'essenza della Norvegia.

L'isola di Senja fa concorrenza all'Arcipelago delle Lofoten per la bellezza dei suoi paesaggi, eppure attira un numero di gran lunga inferiore di visitatori, lungo la tappa che ci condurrà al  "Senja camping" abbiamo incontrato una sola auto di targa non norvegese.

Per quello che ci riguarda, forse, l'isola di Senja è stata il luogo dove abbiamo pedalato con più soddisfazione, la bellezza del territorio che appare incontaminato in mezzo a foreste, altopiani, fiumi, laghi, fiordi, panorami mozzafiato e la solitudine, quella solitudine che ti fa venire i brividi ma non di paura! Noi l'abbiamo definita l'isola della pace avvolta da un velo di magia. Qui abbiamo visto il più bel sole di mezzanotte!

Sono molti i percorsi che potremmo consigliare di fare su quest'isola, per esempio quello che porta verso Vangsvik, un'avventura in bici dove abbiamo goduto di una miriade di sensazioni e panorami, veramente notevole!

Tromso.

Arriviamo dunque a Tromso, la capitale, la porta del grande nord. Anche se non ha più il fascino pionieristico dei tempi delle esplorazioni, (anzi in piena stagione turistica la potremmo definire "la Cortina norvegese per i turisti da shopping") Tromso e godibilissima e rimane comunque il punto principale per tutte le escursioni del grande nord norvegese e non solo.

Nella nostra video cartolina raccontiamo di una cittadina frizzante, una tipica città del nord del mondo di questi tempi "globalizzati", confort, divertimenti, servizi... tutti presenti e per niente a buon mercato! Per noi la parte più interessante è stata la spettacolare montagna a ridosso della città da dove si gode di un panorama unico. Affascinanti sono anche i musei dove viene ricordato il loro concittadino più famoso, Arold Amundsen!

Il Finnmark e il popolo Sami.

La strada più comoda per arrivare a Nordkapp partendo da Tromso sarebbe stata la fantastica strada costiera, ma potevamo farla sia in andata che in ritorno? No ovviamente, quindi abbiamo allungato il nostro percorso di 1200 km. Ma ne è valsa la pena!

Attraversiamo il Finnmark, la terra del popolo Sami.

Nella breve estate al di là del circolo polare artico il sole non tramonta mai e per il popolo lappone è tempo di far pascolare le renne e di pescare nei fiordi della terra alla fine d'Europa.

Il Finnmark é la regione più settentrionale della Norvegia, confina a est son la Russia e a sud con la Finlandia da dove noi siamo passati provenendo da Tromso per arrivare a Nordkapp. Si estende su un territorio che é circa un quarto dell'Italia, abitato solo da 80mila persone di cui circa 12mila finlandesi e 30mila sami o lapponi. Il capoluogo amministrativo é Alta dove si trova l'interessantissimo museo dove é possibile ammirare incisioni rupestri su roccia risalenti al 4000 A.C. Patrimonio Unesco.

Nel Finnmark si capisce quali siano le cose veramente importanti della vita: una dozzina di bastoni e qualche pelle di renna per costruire un lauvu (la tenda lappone), un po' di legna da ardere e le renne, fonte inesauribile di cibo e materie prime come pelle, tendini, ossa e corna per ricavare vestiti e utensili. Ovviamente questo era il modo con cui vivevano una volta, oggi se non vogliamo considerare "genuini" i finti accampamenti ad uso dei turisti, abitudini e costumi tradizionali sopravvivono più che altro nell'intimo e trovano la loro manifestazione pubblica in occasioni di feste importanti.

Per comprendere meglio la loro cultura, fondamentalmente legata alla natura che temono, rispettano e amano profondamente, siamo andati a visitare il Sàmpi, il parco museo di Kasasjok, la capitale lappone. Nella parte all'aperto è ricostruito una siida, il villaggio di tende nelle due varianti, estiva e invernale. Interessanti sono le baracche di legno che servivano non tanto da abitazioni ma da stazioni di posta dove trovare viveri e altri materiali durante le migrazioni con le renne.

Se dovevamo giudicare il Finnmark in base alla varietà del paesaggio o all'architettura delle abitazioni, potevamo tranquillamente non visitarlo. La costa è un susseguirsi continuo di fiordi che con i loro bracci di tutte le dimensioni rendono il viaggio infinito avanti e indietro, accanto a mare blu scuro e drammatico qualche stabilimento che lavora il pesce, qualche rastrelliera per appendere il merluzzo a seccare. Ogni tanto una casa e, ancora più raramente, una chiesa isolata con annesso cimitero dalle croci sgangherate, rovinate dal tempo e dal gelo. All'interno è solo roccia granitica, muschi, licheni e piante striscianti. Nessuno sfida il gelido vento dello hvidda, consapevole dello sforzo inutile e dell'esito finale.

Quindi, cosa ci ha spinto a passare da qui? La voglia di conoscere e esplorare.

E soprattutto un sogno, Nordkapp.

Nordkapp é un confine, é un confine mentale. E percorrere questi spazi é il gioco dell'esploratore che sfida un ambiente che, ancora oggi nonostante i progressi della tecnologia, é impietoso. E' lo stupore della sensazione di cosa poco siamo in realtà noi esseri umani che ci crediamo onnipotenti. Il Finnmark é emozione, é l'immaginario di battaglie sovrumane contro una natura che qui é dominante. Buio e freddo estremi in inverno, luce continua in estate. Sopravvivenza é il vocabolo che più si addice a questa parte del mondo delimitata dal Circolo Polare Artico.

Il nostro trampolino di lancio per arrivare a Nordkapp in bicicletta!

Nordkapp, Capo Nord.

Immagina un posto nell'estremo nord, dove le gelide acque dell'Oceano Atlantico e dell'Oceano Artico si mescolano.  Quel posto è Capo Nord, Finnmark occidentale, nella Norvegia settentrionale. Un posto dove non c'è un pezzo di terra asciutta tra te e il Polo Nord ad eccezione delle isole Svalbard, e dove il sole d'estate non tramonta mai tra la metà di maggio e la fine di luglio. Emozione pura la vista del tramonto sul Mare di Barent dal promonotorio di Capo Nord.

Raggiungere Nordkapp in bicicletta vuol dire fare un pieno di adrenalina. Dal Nordkapp Camping si percorrono 25 km dove sembra realmente di essere in un altro mondo! Si procede come sospesi fra la terra e il cielo con il miraggio che diventa poi realtà, de Il Globo. Scultura in ferro eretta nel 1977 che rappresenta un mappamondo, simbolo di Capo Nord.

Cosa e come raccontare di questa tappa travolgente? Il percorso? Duro! 25 chilometri duri, noi siamo stati molto fortunati, non abbiamo incontrato vento e abbiamo preso una giornata con un clima fantastico. Normalmente sembra ci sia nebbia! Comunque il percorso, la strada poteva essere la più dura e faticosa del mondo ma nessuno e niente poteva fermarci, abbiamo volato, vedevamo il panorama davanti, intorno e sotto di noi. Arrivare ad una meta mito del viaggiare, arrivarci con il mezzo che amiamo, arrivarci noi due insieme...

Forse il nostro video di Nordkapp potrà rendere l'idea di ciò che abbiamo provato!

La costa da Nordkapp a Tromso.

Questa ultima parte del ciclo viaggio è il giusto finale della nostra pedalata nell'artico. La strada che ci riporta a Tromso è un susseguirsi di panorami mozzafiato, pensavamo di aver visto abbastanza, soprattutto dopo Capo nord che ci aveva ubriacato di brividi.

Il percorso impegnativo ma come sempre la fatica si mescola e si confonde con l'adrenalina.

Terminiamo questo Bike Arctic Tour felici di aver fatto un'altra esperienza fuori dal comune per noi due, è stato un viaggio impegnativo, la pioggia e il freddo ci hanno accompagnato spesso ma siamo andati oltre i disagi perché per conoscere un territorio, la popolazione che ci vive, a noi piace farlo così, toccando sempre il cielo con un dito!

Vi raccomandiamo di dare un'occhiata ai nostri filmati dove forse meglio che delle parole cerchiamo di descrivere la nostra avventura... alla portata di tutti!

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