Scozia, da Balloch a Ullapool, isole Ebridi e ritorno a Edimburgo

Scozia da Balloch a Ullapool, Ebridi, Edimburgo

Il viaggio è stato fatto in 3 settimane con 15 tappe per circa 900 km

pedalando 56 ore totali con un dislivello complessivo di 8.770 metri.

Andata in aereo Pisa - Edimburgo, in treno Edimburgo - Balloch. Ritorno in ferry Lochboisdale - Oban, in treno Oban - Edimburgo, in aereo Edimburgo Pisa.

Sempre con bici al seguito.

NOI AMIAMO I PAESI DEL NORD.

GLI AMPI SPAZI DOVE ESPLORARE LE CONTINUE SORPRESE CHE RISERVANO I PAESAGGI, LA GENTE, LE CONDIZIONI CLIMATICHE!

ANCHE PER QUESTO ABBIAMO DECISO DI ESPLORARE LA TERRA DELLE LEGGENDE CON LOCHS PITTORESCHI, COSTE FRASTAGLIATE, ROMANTICI CASTELLI...

Questo itinerario scozzese porta verso nord lungo la coscta occidentale partendo da Balloch, all'estremità sud del Loch Lomond, noi siamo atterrati a Edimburgo e poi con il treno siamo scesi alla stazione di Balloch in modo da evitare il caotico e trafficato nodo industriale di Glasgow.

Il viaggio si snoda fra montagne emergenti dalle acque e mari interni, non arrivando mai in vista dell'oceano che incontreremo per arrivare alle fresche isole Ebridi, in un alternarsi di tratti boscosi e brulli.

L'ambiente richiama più volte quello selvaggio di certa Irlanda, ma lo rende singolare e irripetibile l'andamento della frastagliatissima costa.

Strade fiorite di rododendri serpeggiano fra i lochs nei quali s'incunea l'oceano ma non sempre si distingue la differenza fra mari interni e laghi, paesi e rovine di castelli sembrano solo occasioni per rendere più suggestivo e esclusivo lo spettacolo naturale che ci accompagnerà fino a Ullapool, dove prenderemo il ferry per trasferirci nelle isole Ebridi.

Da Ullapool prendiamo il ferry che ci porta al porto principale delle Ebridi, Stornoway l’elegante e graziosa capitale dell’arcipelago.

Una delle meraviglie di questo gruppo di isole sono le lunghissime spiagge di fine sabbia bianca su cui sciabordano le acque cristalline dell’oceano: nei giorni di sole si ha l’illusione di essere ai Caraibi.

Rimaniamo letteralmente senza parole nell’ammirare gli incredibili colori che circondano queste terre: il bianco della sabbia, il turchese del mare, il verde accecante dei prati che arrivano sulla spiaggia, il giallo e nero delle pulcinelle di mare, il viola delle eriche.

Queste 200 isole affilate l’una alle altre in una linea lunga 200 chilometri affrontano tutti i giorni la furia dell’oceano che s’infrange sulle rocce impervie e sulle imponenti scogliere intervallate da baie riparate e sabbiose.

L’entroterra invece è un susseguirsi di formidabili catene montuose che si stagliano su spettacolari brughiere e torbiere acquitrinose punteggiate di minuscoli lochans, ovvero piccoli laghetti.

Qui è la natura a dominare sulla presenza umana: sono lande solitarie e abitate da poco meno di 27.000 abitanti e per ore pedaliamo con la sola compagnia della natura che ci circonda in maniera così assoluta da provare in alcuni casi anche un senso di smarrimento.


DESCRIZIONE TAPPA APPROFONDITA

Da Tarbert a Hougharry 65 km lontani dalla Main Land! Nel nostro ciclo viaggio in Scozia, in questa tappa nelle Ebridi, da l’Isle of Harris alla North Uist, abbiamo affrontato tutte e quattro le stagioni climatiche, ma anche tutta l’intimità “dell’altra Scozia”. La tappa inizia da Tarbert un istmo che divide l’isola di Harris, lasciandoci alle spalle la tappa precedente irta di montagne proseguiamo l’attraversamento delle Ebridi con un percorso che si promette prevalentemente pianeggiante e con belle spiagge bianche… quindi un paradiso! Con un clima autunnale iniziamo pedalando su strade deserte attraversando i numerosi “cattle grid” che fanno sobbalzare le nostre borse, le rarissime case ci appaiano come disegnate su un panorama dipinto a olio… è l’effetto delle gocce d’acqua sopra gli occhiali e su l’obbiettivo della macchina fotografica, gocce che rinforzano con il proseguire della strada ed eccoci in inverno con un vento contrario che fa piovere per orizzontale… ma è comunque sempre piacevole pedalare, la strada è tutta nostra, l’oceano si fa sentire al nostro fianco lanciandoci anche qualche spruzzo, sembra di essere in un racconto medievale con la bici al posto del cavallo, immersi nel territorio e nella sua natura più cruda. Ad un certo punto fa capolino un cavallo, tranquillo e placido in mezzo all’oceano mentre dall’altra parte un tripudio di rododendri si fanno ammirare e ci annunciano che per il momento l’inverno è finito e sta per arrivare qualche minuto di primavera. A questo punto non ci resta che continuare verso l’estate, il vento e la temperatura più mite ci asciuga un po’, ormai la fine della tappa è vicina ma la giornata non è ancora finita. Il bed and breakfast che ci ospita è completamente isolato e posto sulla riva dell’oceano, nessuna possibilità di approvvigionamenti di nessun tipo perché giustamente, come ci dirà la proprietaria, “la Main Land è lontana ci vuole tempo per far arrivare la merce e comunque ne arriva poca e in ritardo, per esempio i giornali arrivano nel pomeriggio, quando arrivano”! Quindi arrangiarsi! Ecco in questa tappa, e solo in questa tappa di tutto il ciclo viaggio scozzese, abbiamo vissuto come dei pionieri alla conquista di un pezzo di terra abbandonata in mezzo all’oceano. Ed è stato molto, molto bello!

A differenza della “main land”, qui si avverte ancora un senso di isolamento culturale: l’economia di questa popolazione di cultura gaelica non si fonde sul turismo ma sulle attività dell’agricoltura, della pesca, della pastorizia e della tessitura.

Da Lochboisdale ritorniamo, prima in ferry a Oban e poi in treno a Edimburgo che merita assolutamente una accurata visita.

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