Monastero di Rila

Monastero di Rila


In Bulgaria dove i monasteri giocano con colori e ardite architetture.

Il monastero di Rila è il più famoso in tutta la Bulgaria con oltre 1000 anni di storia, ci compare all'improvviso in una valle ricoperta di foreste e più che ad un luogo di culto a prima vista assomiglia più a una fortezza.

Noi ci fermiamo piacevolmente sorpresi ed incantati di fronte agli eleganti colannati, alle arcate dipinte a strisce nere, rosse e bianche e alle cupole di un giallo acceso della chiesa principale, al di sotto della quale c'è un'esplosiaone di affreschi apocalittici.

Queste meraviglie, che si stagliano contro le montagne dalla nebbia, hanno contribuito a fare del monastero di Rila una meta imperdibile per i pellegrini e i visitatori più curiosi e tenaci.

Il monastero fu fondato nel 927 d.C. dal monaco eremita Ivan Rilski e alla fine del XIV secolo era già diventato un feudo potente, che attirava consistenti donazioni degli zar bulgari. Pur essendo stato saccheggiato all'inizio del XV secolo, fu restaurato nel 1469, quando le reliquie di Rilski furono traslate da Veliko Tarnovo.

Il monastero di Rila contribuì in modo determinante alla conservazione della cultura e della religione della Bulgaria durante il dominio ottomano, anche se gli Ottomani lo saccheggiarono più volte.

La principale catastrofe, dei tempi più recenti, fu provocata nel 1833 da un incendio che quasi distrusse tutti gli edifici del monastero. Le numerose donazioni da parte di bulgari e stranieri consentirono l'avvio dei lavoro di ricostruzione nell'arco di un anno e il monastero eretto durante la Rinascita Nazionale bulgara, acquisì un nuovo significato tanto che ancora oggi è considerato un emblema dell'indomita identità bulgara.

Proclamato museo nazinale nel 1961 dal regime comunista, 22 anni più tardi il monastero fu dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

Se passate dalla Bulgaria noi vi consigliamo di non perdere la visita a questo gioiello, ci siamo arrivati partendo da Sofia attraversando la campagna bulgara, fra coltivazioni e territori ancora vergini.

Veramente sorprendente!

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