Cinque Terre

Cinque Terre

Il sentiero nr 2 più noto come il Sentiero Azzurro, è il più rinomato delle Cinque Terre e uno dei più apprezzati e battuti in tutta la penisola, sia perchè non presenta particolari difficoltà, sia per gli scorci panoramici che regala. 

Si tratta di una via pedonale lunga circa 12 km, già esistente al tempo delle Repubbliche Marinare, per secoli unica via di comunicazione per gli abitanti del litorale.

Dal Sentiero Azzurro partono anche decine di mulattiere secondarie che salgono fino al crinale, disegnando una fittissima ragnatela di vie pedonali attraverso muretti a secco, casolari, piccoli nuclei abitati e Santuari.

Percorrere il Sentiero Azzurro, che nel periodo turistico è a pagamento, ndr, (noi lo abbiamo percorso a inizio febbraio... un paradiso) non ha importanza solo da un punto di vista naturalistico, ma significa anche calarsi nell'autentico spirito delle Cinque Terre.

Visitare i cinque borghi, osservare i modi di vita degli abitanti, assaporare i profumi e gustare i sapori che permeano gli stretti carrugi dei borghi, sono il modo più efficace per comprendere l'autentico spirito di questa porzione estrema della Liguria di levante.

Ecco perché, anche se é possibile percorrere tutto l'itinerario in una sola giornata, è comunque consigliabile frazionarlo in almeno 2 o 3 tappe. Noi abbiamo percorso il tratto da Monterosso a Corniglia, passando da Verrazze, poco più di 8 km, forse il tratto più impegnativo, infatti dopo Corniglia il sentiero si appiattisce e passato Manarola si percorre il famoso sentiero dell'amore... che purtroppo è chiuso da qualche anno... a causa di frane. Comunque il tratto che abbiamo percorso noi necessita di scarpe da trekking e un po' di attenzione in qualche tratto difficile.

Partiamo da Monterosso, l'ultimo borgo verso ovest delle Cinque Terre, dalla piazza centrale si sale subito verso l'hotel Porto Roca, all'altezza dello sperone roccioso del Corone, da cui parte la lunga e ripida scalinata (l'origine vera e propria del Sentiero Azzurro) che, costeggiando numerosi vignati e orti coltivati ad agrumi protetti da antichi muretti a secco, ci porta a circa 150 metri di quota.

Da qui in poi la mulattiera si trasforma in un percorso caratterizzato da molti saliscendi in mezzo a uliveti, a vigneti, a casolari, e a terreni terrazzati, scavalcando alcuni rivoli d'acqua, come il torrente dell'Acquapendente, così chiamato perché termina in mare con una spumeggiante cascata, e il Fosso Molinaro.

La vegetazione è molto varia e gli scorci sull'intero arco delle Cinque Terre sono davvero imperdibili. Il sentiero, a volte stretto e poco agevole, prosegue per un certo tratto su una specie di falsopiano per poi cominciare a scendere gradatamente di quota finchè arriva nei pressi di Vernazza.

Dal porto di Verrazza si sale lungo una ripida "arpaia", la tipica scalinata del paese versp la medievale torretta di avvistamento che sovrastail borgo, nei cui pressi ricomincia il Sentiero Azzurro.

L'itinerario riprende proprio in mezzo a una macchiarigogliiosa ricca di agavi e fichi d'india. Oltrepassata questa zona si comincia gradatamente a salire fino a raggiungero Prevo, un piccolo e carattesristico nucleo abitatao formato da una dozzina di case colorate. Dal paesino, da cui si gode un panorama incantevole, parte una scalinata che attraverso una passeggiata tra gli ulivi, porta a una fonte sottostante.

Lasciato il piccolo borgo, ci si incammina su un itinerario caratterizzato da frequenti saliscendi, attraverso tratti interessati da movimenti franosi, il più importante dei quali è la frana del Guvano. Andando avanti si oltrepassano antichi ponticelli che scavalcano corsi d'acquaquasi sempre asciutti e si costeggiano orti e campi in gran parte abbandonati fino asbucare sulla strada provinciale.

Da qui si arriva la centro storico di Corniglia attraverso una stretta via che passa alle spalle dell'abitatao e davanti alla chiesa di San Pietro.

Un percorso di poco più di 8 km fatto in totale solitudine, febbraio è un mese splendido per girare in luoghi come questi... quando la stagione turistica parte non riesci a godere della bellezza e della pace che regalano questi posti. Fra l'altro da aprile a ottobre per fare il sentiero si paga!

Da Cornoglia abbiamo preso il treno per tornare a Monterosso, molto comodo.

Non siamo arrivati a Rio Maggiore perchè il sentiero è interrotto, pazienza sarà per la prossima volta!

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