Dal passo degli Acquiputoli al rifugio le Barbe

Dal passo degli Acquiputoli al rifugio le Barbe

DA NON PERDERE

  • Il bosco, come sempre.

Quando la piana dove abiti è colma di quella noiosa fuliggine nebbiosa, la migliore evasione è salire sopra le nuvole. E così abbiamo fatto.

A 930 metri di altitudine ci siamo incamminati verso il Passo degli Acquiputoli, immersi in un tappeto di foglie autunnali. Giunti ad un incrocio, abbiamo proseguito verso Cascina delle Barbe e ci siamo addentrati in un piccolo sentiero in discesa in mezzo ad una distesa di faggi dal fusto grigio quasi scintillante.

Il bosco offre sempre la sua protezione e quindi ben volentieri ci siamo fatti cullare dal suo silenzio, mentre veloci siamo arrivati ad un ruscello da guadare. Acqua cristallina e freddissima, rocce scivolose, muschio….insomma tutti gli ingredienti per rendere emozionante questo guado!

Passato il momento avventura il sentiero si dirige su una mulattiera ampia, dove cataste di legno appena fatte creano geometrie curiose e contrasti, anche se in questa zona a dominare sono i faggi e i colori autunnali qui si stanno spengendo.

In pochi minuti siamo giunti alla Cascina delle Barbe, dove un tiepido sole ci ha accolto. Questa Cascina ha un bivacco molto grande al chiuso, con un bellissimo camino e due ampi tavoli. È il classico posto che vorresti trovare in montagna quando sei affaticato, o quando cerchi riparo da una bufera!

Noi abbiamo ovviamente approfittato di una insolita temperatura quasi primaverile per stare nel verde prato davanti alla Cascina, un tempo luogo di passaggio sull’Appennino. Adagiati su una comodissima panchina in legno creata con il materiale che il bosco regala, ci siamo goduti un silenzio avvolgente di cui sentiamo molto spesso la mancanza. Quei pochi minuti sono sembrati una vera medicina, lontani dai tempi imposti e nella più assoluta solitudine, la nostra mente ha vagato riprendendosi i suoi tempi naturali, allargando con lo sguardo sia la mente che il cervello.

Riposati e con lo spirito aperto, siamo tornati indietro facendo lo stesso percorso. E abbiamo scoperto che la piacevole discesa si è trasformata in una bella salita da sudore! Tuttavia noi amiamo questo tipo di fatica, e quindi abbiamo percorso il sentiero gustandoci i colori del bosco, meno accentuati che in altri periodi dell’anno, ma pur sempre affascinanti.

Orgogliosi di questa piacevole camminata, siamo rientrati al punto di partenza con la voglia di ritornare presto nel bosco. L’ultimo saluto e l’ultimo sguardo lo abbiamo dedicato ad una splendida faggeta, avvolta da una nebbia quasi impalpabile, con i tronchi degli alberi nitidi e un tappeto di foglie autunnali da usare ben volentieri come giaciglio

Grazie Sig. Bosco di averci accompagnato anche per oggi!

Circa 2 ore e mezzo di cammino.

Dislivello a/r 400 metri.

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