Pieve di Sant'Andrea a Cercina

Pieve di Sant'Andrea a Cercina


In uno scenario incantevole, posta sopra un ampio pianoro soprastante il Castellare di Cercina, sorge la Pieve di S. Andrea (mt.353 s.l.m.) con la Canonica ed alcune casette addossate.

Isolata, fuori dal tempo e dal mondo, essa appare in tutta la sua rustica bellezza, e nessuno che qui arrivi e si soffermi a contemplare questa magnifica visione, può sottrarsi alla suggestione dell'ambiente.

Di origine remota, la Pieve è una delle chiese più antiche e storicamente interessanti dell'intera Diocesi fiorentina.

Nell'anno 880, la Pieve esisteva già, ma non avendo documenti che ce ne indichino la data della costruzione, si può soltanto avanzare l'ipotesi, peraltro molto probabile, che risalga al secolo VIII,, e cioè all'ultimo periodo longobardo di grande fervore religioso, quando pare vi avesse diritto di padronanza il Monastero longobardo di Nonantola. Anche la vicina Pieve di S. Silvestro a Ruffignano fu padronato del Monastero di Nonantola, che l'aveva fondata.

La prima volta che la Pieve viene citata col nome di S. Andrea, è in un atto del 25 luglio 1050, di cui si ha notizia in un libro dell'archivio del Senatore Carlo Strozzi, e da lui ricavata dalle scritture della Badia di Passignano. Quale sia la ragione che ha determinato il cambiamento del nome della Pieve, e se la chiesa almeno in parte sia la stessa non è noto, ma sembra invece certo che nell'XI secolo, la Chiesa se non fu ricostruita completamente, forse per essere già in rovina, subì certamente delle trasformazioni ed aggiunte che conferirono alla sua struttura l'aspetto che tuttora conserva.

Nei secoli, furono portate all'edificio, diverse modifiche, ma nessuna fortunatamente cambiò sostanzialmente, quella che era la caratteristica fondamentale che aveva nell'XI secolo. Si tratta di una Pieve romanica primitiva, disadorna, ma di armoniosa bellezza, costruita in pietra di filaretto accapezzata, come si usava in quel tempo. L'aspetto rustico della facciata, è aggraziato da un portico rinascimentale, e da un campanile di struttura originale, che si ritiene costruito attorno al 1000. Questo campanile è a sezione quadrata ma, cosa piuttosto insolita, è più grande in alto che in basso, perchè all'altezza della cella campanaria si allarga sulla base sottostante, mediante quattro gradoni di sbalzo che lo portano in aggetto sulla parte inferiore. A questa altezza si aprivano sui 4 lati delle bifore a tutto sesto di cui una sola, quella lato nord, è stata ripristinata. Il campanile termina con una copertura a piramide, sormontata da una croce in ferro.

Nella Pieve sono conservati importanti affreschi quali l'Adorazione dei Re Magi nella Cappella della Madonna attribuito al Poccetti ed il pregevole affresco quattrocentesco del Ghirlandaio, rappresentante le figure dei Santi Girolamo, Barbara e Antonio.

Ma la Pieve di Cercina è stata ed è soprattutto famosa per l'Immagine della Madonna posta nell'absidiola della navata di sinistra dell'altar maggiore. Si tratta di un gruppo ligneo policromo, con chiari influssi bizantini, che rappresenta la Madonna, con il Bambino Gesù seduto sulle ginocchia in atto di benedire con la mano destra, mentre nella sinistra tiene un rondinino. La figura è ricoperta da numerose mani di colore a olio, tanto che alcuni la ritennero costruita in terracotta. L'immagine è posta in un tabernacolo di legno dorato, del XVI secolo. La sacra Immagine, giunta qui in modo miracoloso, è venerata come dispensatrice di grazie.

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